(Fratelli Walsh 01)Oltre quello che vedi by Kate Canterbary

(Fratelli Walsh 01)Oltre quello che vedi by Kate Canterbary

autore:Kate Canterbary [Kate Canterbary]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hope Edizioni
pubblicato: 2019-03-19T23:00:00+00:00


15

LAUREN

Sputai il dentifricio nel lavandino e mi sciacquai la bocca un altro paio di volte. La mia conoscenza del sesso orale era pateticamente limitata e, anche se adoravo il modo in cui Matthew si era arreso mentre la mia lingua era avvolta alla sua asta, e mi era perfino piaciuto ingoiare quando era esploso nella mia bocca, non c’era niente di sbagliato a non apprezzarne il retrogusto.

Mi fissai nello specchio del bagno, cercando di riconoscere la persona che mi restituiva lo sguardo. Mi sentivo diversa eppure tutto era esattamente lo stesso, e volevo scoprire quel filo di novità, quella variazione, e studiarlo sotto un microscopio. Volevo sapere cosa fosse e come poterlo incapsulare e conservare per sempre, perché la notte stava finendo troppo in fretta, e la mia realtà mi attendeva dall’altra parte.

Il pavimento del corridoio mi scricchiolò sotto i piedi e mi appoggiai allo stipite della porta, fissando la schiena nuda di Matthew. Non pensavo facessero davvero uomini così, forti e scolpiti senza essere eccessivamente muscolosi, scuri senza essere troppo pelosi, e belli senza essere troppo carini.

E, cosa più importante, nudi nel mio letto alle tre del mattino.

«Mi servirà un po’ di tempo dopo quello».

«Hmm?», farfugliai, i pensieri fissi sulla curva del suo sedere.

«Mi serve tempo per recuperare. Potrei essere paralizzato».

Raccolsi l’intrico di coperte e lenzuola dal pavimento, scuotendolo e ristendendolo sul letto, sopra Matthew.

«I suoi occhi rivelano tutti i suoi pensieri indecenti, Miss Halsted».

Tirando giù le coperte, gli passai una mano su per la gamba fino al sedere. Lo strinsi, sentendo i muscoli irrigidirsi sotto le dita, e gli diedi un sonoro ceffone.

«Tutti?», chiesi in tono di sfida.

Mi lanciò un’occhiata rovente da sopra la spalla e io massaggiai l’impronta rosata della mia mano che affiorava sulla sua pelle prima di cambiare lato. Si girò, ruotando un braccio per afferrarmi attorno alla vita e inchiodarmi sotto di lui.

«Mi piacerebbe davvero sapere cosa stai pensando».

Mi scostai i capelli dagli occhi e sorrisi a Matthew. «Sto pensando che sei un esemplare incredibilmente sexy della tua specie e che voglio tastare di persona la perfezione. Poi mi stavo chiedendo se volessi scoparmi nella doccia, e se magari ti andrebbe di usare il soffione da massaggio sulla mia…».

«Porca puttana, Lauren».

Un mugolio riempì la stanza, e Matthew si alzò, si appoggiò agli avambracci, scalciò via le coperte e mi rotolò addosso, entrando in me, in un unico rude movimento. Quella risposta mi disse tutto ciò che avevo bisogno di sapere in merito alle poco raffinate e onestamente sconvolgenti richieste che continuavano a uscirmi dalla bocca.

Probabilmente non lo avrei ammesso con nessuno, ma ero ubriaca del potere che Matt dava a me e alle mie parole. Non capivo da dove venissero o come le avesse tirate fuori o perché ci servissero. Ma sapevo che gli facevano qualcosa, lo facevano a entrambi, e stavo piano piano comprendendo quanto agissero su di noi in modo profondo. Mi avevano liberata da tutto, dalle mie regole, da me stessa, e non si limitavano a eccitarlo, lo accendevano.

«Dici sempre che ti serve tempo», dissi.



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